Teoria 1: Il mondo di Matrix è un frattale, un insieme di realtà virtuali concentriche.
All’inizio del primo film siamo dentro Matrix e il Sig. Anderson si (ri)sveglia davanti ad un computer.
Ha inizio così il suo viaggio nel Paese delle Meraviglie che lo tramuterà nell’eletto fino a donargli la caratteristica importante ai fini del ragionamento su livelli e colori (vedi seconda parte): da quel momento in poi il Sig. Anderson saprà osservare la “realtà” (di quella Matrix)che lo circonda per ciò che è: un insieme di codici di colore verde.
Nel secondo capitolo Neo ormai vive nel mondo “reale” ed inizia a percepire, per la prima volta, l’esistenza del livello “dorato”.
L’incontro con Seraph è significativo:
Seraph non è il primo (né l’ultimo) personaggio “di livello avanzato” che Neo incontra, eppure lui è l’unico che riesce a vedere in forma dorata.
Necessario chiedersi perché veda solo lui in quella colorazione (la risposta è nel ruolo tradotta dal suo nome che, magari, rivela una parte della verità — chi sono i “Serafini”? Velocemente, ecco la risposta su Wikipedia).
Oltre a Seraph Neo vedrà un’altra figura dorata, ovvero l’agente Smith che assumerà lo stesso colore quando entra nel mondo fisico “possedendo” un essere umano. Curioso che assumendo forma umana egli “salga di livello” e diventi dorato.
Ma, in effetti, nel terzo capitolo tutti gli elementi della “realtà fuori da Matrix” (il mondo dominato dalle macchine, cioè) sono percepiti da un Neo ormai “fisicamente cieco” di quel colore.
In generale potremmo quindi ipotizzare:
Livello 1 Matrix > colore verde;
Livello 2 “Mondo reale” > colore oro.
Arbitrariamente aggiungo un altro livello superiore (accennato ma visibile) > bianco (nel secondo capitolo è la sorgente, nel terzo è l’effetto finale dell’assorbimento di Neo e si nota negli occhi di Smith e nella “croce luminosa” che emerge dal corpo di Neo);
Altrettanto arbitrariamente integro un livello opposto alla sorgente > nero (mi ha incuriosito il colore del “fluido virale” di Smith che ricopre le sue vittime con un vischioso nero oleoso. E’ solo un effetto scenico oppure un richiamo agli opposti?)
Il video con il colore del fluido e il bianco luminoso che ricopre Neo è qui:
I “personaggi” virtuali “standard” che fanno parte di un certo livello (sono quasi dei PNG) ne assumono il colore secondo schema e ruolo.
Per esempio vediamo l’Oracolo, preda di Smith che la assorbe, in colore verde. In questo caso, per un attimo vediamo il “bianco” (ma, di nuovo, potrebbe trattarsi di un effetto visivo “dovuto” alla scena).
Quindi siamo di fronte ad alcune “realtà concentriche” (legate al ruolo di “batteria” degli esseri umani quanto lo sono le macchine per altre ragioni).
La conferma a questa teoria è esplicita e si presenta con l’uso dei frattali che ritroviamo nell’intro dei capitoli 2 e 3 che “traducono” il mondo che vediamo in frattali, appunto.
Il mondo di Matrix conosciuto nel primo film è un frattale verde, ecco l’intro del capitolo Reloaded”:
Ed ecco invece il modo in cui Neo vede la città delle macchine mentre, insieme con Trinity, precipitano su di essa: un intricato frattale dorato
Il mondo “reale” nel quale si sviluppa quasi per intero il terzo capitolo “Revolutions” è rappresentato quindi da un frattale dorato che “esplode” davanti ai nostri occhi come un nuovo livello, una “nuova scoperta rivelata”(ancora una volta: nascosta in bella vista):
Cosa è un frattale? Ecco la definizione di wikipedia, calzante apennello, ai fini del mio ragionamento.
“Un frattale è un oggetto geometrico dotato di omotetia interna: si ripete nella sua forma allo stesso modo su scale diverse, e dunque ingrandendo una qualunque sua parte si ottiene una figura simile all’originale.” (WIKI)
Ecco il perché se le dinamiche tra i livelli si somigliano tanto, una ragione esiste (sebbene a ciascun livello, comprensibilmente, venga sempre aggiunto qualcosa).
Fine della terza parte.
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