Matrix Revelations — sesta parte

Artlandis
4 min readDec 22, 2021

6 teorie definitive e 1 paradosso da conoscere, prima del nuovo Matrix 4 (in uscita oggi negli States).

Teoria 4: Realtà fittizie concatenate — Tutta la verità sulla trilogia spiegata in un dialogo di Animatrix

Gli indizi su tutto ciò che abbiamo visto e sappiamo, stranezze incluse, arrivano da Morpheus già nel primo capitolo:

“Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?”

e

Che vuol dire reale?

https://youtu.be/o_wD2G60iV8?t=48

Manteniamo fissa l’attenzione su questi scambi e passiamo ad Animatrix, oggetto della nostra attenzione in questo captolo.

Quando venne pubblicata, l’antologia fu presentata (se ben ricordo), come un tassello fondamentale per capire l’universo con il quale avevamo a che fare, tant’è vero che i suoi capitoli si collegano più volte agli accadimenti della trilogia, dall’ “ultimo volo della Osiris” fino alla storia di Kid .
Quindi i suoi contenuti vanno considerati canonici e rilevanti.

L’ultimo episodio dei 9 chiude, idealmente, l’antologia, in modo suggestivo.Si noti che l’episodio è posizionato, non certo a caso, alla fine del ciclo che va da 1 a 9 — ovvero un ciclo completo, comprensibile per chi mastica di numerologia.

Ecco l’analisi in rilievo dopo la visione di questo episodio.

Torniamo al confronto tra realtà “vera” e “percepita” con il già citato episodio di Animatrix — “Matriculated”

Assistiamo ad una inversione dei ruoli tra controllore (le macchine) e controllato (gli esseri umani in versione “batteria”).
Si gioca con lo spettatore e si torna sul tema del sogno, questa volta gestito dagli umani e “proiettato” nella mente delle macchine.

Il dialogo si sofferma, per l’ennesima volta, sull’idea di “scelta”, come direzione “necessaria” e “migliore” della “precedente”.
Un dialogo che fa eco alla iconica scena delle pillole offerte da Morpheus a Neo all’inizio del suo viaggio.
Il dialogo tra i “ribelli” di Animatrix, in questo caso, ha un sapore diverso.
Ascoltandolo più volte mi sono chiesto se fosse un “messaggio” delle sorelle Wachowski destinato a spiegare il livello dorato (e non solo).

Ecco il dialogo al quale mi riferisco, di seguito esposto in formato testuale

A partire dal minuto 1:04:24

— (Lei) Non sarebbe meglio riprogrammarli (le macchine — nda)? Per renderli nostri schiavi? Sarebbe tutto più semplice.
— (Lui) Non sconfiggeremo le macchine rendendole nostre schiave. Deve essere una loro scelta.
— (Lei) Ma la scelta che faranno deve essere quella che vogliamo noi.
— (Lui) Non sarà difficile, infondo sono solo delle macchine, giusto? Ci riusciremo.
— (Lei) E in che modo?
— (Lui) Se gli mostriamo un mondo migliore, passeranno dalla nostra parte
— (Lei) Ma quel mondo che gli mostriamo non è reale.
— (Lui) Non importa
— (Lei) e se scoprono che abbiamo creato tutto questo nella loro testa?
— (Lui) non credo. Per un intelligenza artificiale tutta la realtà è virtuale. Come fanno a sapere che il mondo reale non è un’altra simulazione? Tu come fai?
— (Lei) So che ora non sto sognando perché so cosa significa essere in un sogno
— (Lui) quindi sognare ti fa capire che la realtà esiste.
— (Lei) no. Soltanto che esiste la mia mente. E questo mi basta.

Proviamo ad associare l’intera conversazione all’Architetto ed all’Oracolo. Fingendo, per un attimo, che siano loro due a confrontarsi.

Mantenendo la finzione, ricordiamoci che le macchine hanno comunque bisogno delle “batterie umane” e che per arginare le ribellioni di un programma imperfetto (la Matrix verde, “apice” della civiltà umana) devono indurre l’illusione di una scelta programmata, offrendogli una via di fuga (che non privi le macchine delle loro “batterie”).

Se gli mostriamo un mondo migliore, passeranno dalla nostra parte.

Che sia dunque questo il ruolo della Matrix dorata?
Quella Matrix “ideale” che fallì nelle prime versioni ma che offre l’illusione di una libertà mai raggiunta da alcuno?

E se, per assurdo, l’uomo e la donna fossero davvero Architetto ed Oracolo (una loro rappresentazione ideata dalle registe, magari), allora la “macchina” e la mente da plagiare potrebbe essere quella di NEO, nell’ottica di esperimenti con il fine di creare un “ibrido combattente” che, nel caso di Neo, assumerà un orientamento preciso divenendo “the chosen one” (l’eletto, da opporre a Smith).

E’ un po’ tirata, questa, lo so.
Ma mi son chiesto: se Animatrix è canonico, la macchina dotata di sentimenti, che fine ha fatto? In quale momento si colloca ciò che vediamo? Chi sono davvero quei 2 soggetti che dialogano all’esterno della Matrix verde, se non li abbiamo mai visti menzionati altrove (dettaglio che non ritengo essere non casuale)?

La storia dell’episodio “Matriculated” continua in modo molto interessante.
La donna riuscirà a farsi strada nella mente della macchina e ne plagerà la percezione fino a portarla dalla propria parte, spingendola addirittura a provare qualcosa.

Alla fine, però, la donna impazzirà durante l’esperimento, disperdendosi nella coscienza della macchina che, pur di salvarla, ne collega la coscienza altrove (la macchina plagiata dalla donna ha evidentemente sviluppato un legame con essa).

Curiosità: quando la donna entra nella mente delle macchine, l’intera scena ha inizio in un piano virtuale di un ambiente di color oro.
Ma potrebbe non essere una scelta né significativa né simbolica.

Ecco un ultimo indizio da valutare, sovrapposto a tanti altri.
Potrebbe anche essere lecito chiedersi come si posizioni questo episodio specifico nella timeline generale.
Ovvero se e quanto sia legato alla storia che conosciamo (visto che altri episodi hanno innesti concreti in termini di tempo, vedi l’episodio della Osiris e la storia di Kid, per esempio).

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