Matrix Revelations — nona e ultima parte

Artlandis
3 min readDec 22, 2021

--

6 teorie definitive e 1 paradosso da conoscere, prima del nuovo Matrix 4 (in uscita oggi negli States).

Il Paradosso finale: la modernità di Matrix, dal capitolo 4 al Metaverso delle identità

L’uscita del primo Matrix arrivò in un momento storico perfetto e il pubblico assorbì facilmente le suggestioni messe su schermo: affrontare la realtà, desiderare una via di uscita, la “scelta” e le sue conseguenze e così via.

Era facile sentirsi “parte” di quella rappresentazione, forte a livello visivo quanto fantastica nella sua resa (e soddisfacente nel finale).

Gli altri due capitoli richiedevano invece un livello di comprensione diversa, la capacità di andare oltre che forse risultò “troppo” per un canale di puro intrattenimento (quello cinematografico).

Oggi, 22 dicembre 2021, uscirà il capitolo 4 (in Italia dovremo attendere il primo gennaio 2022) in un mondo diverso che in 20 anni è cambiato radicalmente, attraversato da un’era del digitale che affrontiamo ancora acerbi, in massa. Impreparati a comprenderne le dinamiche viviamo in una “Matrix” fatta di identità, apparenze e vizi diforma, sulla soglia del Metaverso (già esistente) senza saperne distinguere i contorni, le trappole, le verità.
Il paragone è vincolante: rischi e illusioni sono gli stessi visti sullo schermo, al netto della dimensione fantastica della trilogia.

In effetti, viviamo due realtà quotidiane sovrapposte che si toccano e influenzano volentieri: la realtà “umana” e quella dei “social media”, con la seconda che travolge ormai la prima, con tutti i suoi rischi.
Si pensi a tutte le bizzarre teorie, truffe e pericolosità che trasudano dalla rete, divenendo manipolazioni o gravi gesti ad opera delle menti più deboli o impreparate a comprendere il digitale esistente.
L’assonanza tra la condizione degli esseri umani nei bozzoli del film, (all’oscuro della verità) e quella delle persone “ipnotizzate” davanti agli smartphone potrebbe sembrare una forzatura, eppure la ritroviamo tale e quale in una scena del trailer di Matrix4 (al secondo 0:52).
Quasi un meme di noi tutti.

Ecco un altro parallellismo tra la trilogia, le sue dinamiche e il nostro mondo: mentre ci chiediamo da dove arrivino gli eserciti di creduloni che assecondano ogni sciocchezza fantasiosa (dal terrapiattismo ai tatuaggi quantici, ai complotti di ogni genere ad opera di un oscuro “grande fratello”), possiamo individuare il bisogno comune di sfuggire ad una realtà insoddisfacente, oppressiva, e inquieta.
Uno smarrimento di tanti verso una realtà diversa da quella dei loro sogni, del tutto simile all’umanità in Matrix protesa verso una scelta che “sente di dover fare” (affannandosi nella ricerca di un senso della vita), perfetta allegoria dell’essere umano moderno di fronte al mondo digitale ed ai suoi infiniti stimoli.

Un gioco della narrazione e della percezione, ancora una volta su più livelli, dai richiami espliciti che proseguono anche nel bellissimo video “The Matrix Awakens: An Unreal Engine 5 Experience” (il dialogo introduttivo del Neo digitale si incastona perfettamente nella direzione intrapresa in queste mie teorie, mentre ripercorre la sua stessa storia “cinematografica”).

Tra pochi giorni potremo goderci il quarto capitolo, all’insegna degli stessi schemi e -forse- capiremo di più dei primi capitoli o, più probabilmente il nuovo capitolo sarà un reboot, si, ma ad opera delle macchine (vedi ultimo paragrafo del capitolo 8 di questo maxi-articolo a puntate).

Sicuramente, la lezione è quella di partenza: mai osservare e basta. E’ importante cercare di capire. Soprattutto quando la regista (in questo caso senza la sorella) è la stessa che ha disegnato quell’affascinante mondo originale divenuto a sua volta un archetipo per la fantascienza planetaria.

Dove sta il “paradosso” del titolo di questo capitolo, quindi?

Lo definirei in questo modo:

Siamo identità immerse nel digitale (nella virtualità) che seguono una storia di utenti immersi in una realtà virtuale che rappresenta la società fatta di identità immerse in una realtà virtuale.

Cosa sia reale e “chi” stia raccontando la storia originale, è il paradosso infinito (quasi un frattale), con il quale possiamo confrontarci. La verità la sapremo solo alla fine, come il mendicante del racconto de “Le mille e una notte”), al nostro ultimo risveglio.

Finisce qui questo maxi-articolo.
Almeno fino a che non vedrò il nuovo capitolo.
Nella speranza di aver raggiunto il mio scopo e, magari, di avervi stimolato ad un rewatch più consapevole, non mi resta che auguravi

Buona visione 

Art
22 Dicembre 2021

--

--

Artlandis
Artlandis

Written by Artlandis

Arts, Learning & Training | Suggestions | Generative Thinker | Melting Pot Maker 🏳️‍🌈

No responses yet